La Federazione de l'àide à  domicile (FNAAFP/CSF) ha realizzato un interessante studio sulla percezione dell'anziano nel mondo. L'invecchiamento della popolazione è infatti  riconosciuto come fenomeno globale: quasi tutti i paesi del mondo stanno affrontando un aumento della popolazione anziana con ripercussioni che riguardano tutti i settori della società: il mondo del lavoro, i mercati finanziari, la domanda di beni e servizi come i trasporti, gli alloggi, il welfare. L'invecchiamento della popolazione sta anche influenzando profondamente le strutture familiari e i legami intergenerazionali, a prescindere dalle regioni del mondo. Eccone alcuni punti salienti. In Europa occidentale gli anziani non sono particolarmente valorizzati proprio perché la cultura dominante mette al primo posto la bellezza, la gioventù e la produttività. Qui l’invecchiamento deve essere controllato al massimo, conta molto l’apparire e la vecchiaia porta ancora con sé stereotipi come malattia, inutilità, declino cognitivo, povertà e depressione. Negli Stati Uniti  gli anziani sono ancora oggetto di pregiudizi legati all’ invecchiamento, nonostante essi oggi siano molto più felici e in salute rispetto al passato. Per aiutare  i molti  “baby boomers vieillisants” che vanno in pensione, oppure perdono la loro autonomia, si stanno prendendo alcuni provvedimenti.  Inoltre le religioni sostengono il rispetto per i più vecchi  ed esiste una rete di volontari che opera nei centri anziani o nelle comunità ove essi vivono. Dal canto loro le autorità governative cercano di sensibilizzare i più giovani sul ruolo importante degli anziani nella società, istituendo  ad esempio, il giorno degli anziani e il mese degli anziani americani. La Cina  ha sempre sostenuto il rispetto per gli anziani, ma la cura di essi è in gran parte a carico delle famiglie. Così come accade in Francia con “l’obbligation alimentaire” in Cina gli anziani possono ricorrere al tribunale per ottenere sostegno finanziario e cure da parte de i loro figli. In Cina nel 2050 ci saranno 636 milioni di persone con più di 50 anni ossia circa la metà della popolazione(nel 2010 erano il 25%), secondo uno studio citato da USA Today,  e questo rappresenterà un grosso problema pe r l’economia. In Giappone la cultura dominante riconosce il valore degli anziani. Il rispetto per gli anziani è insito nella vita delle famiglie: questo fa si che il Giappone, paese con il più alto numero di anziani al mondo,  possa essere considerato uno dei luoghi più favorevoli per l’invecchiamento. Da sempre diverse generazioni vivono sotto lo stesso tetto e questa positività delle relazioni è forse uno dei fattori che determina la  longevità dei giapponesi , insieme a uno stile  di vita sano comprendente attività fisica e dieta povera di grassi. In India la famiglia è l'unità di base della società e gli anziani sono molto rispettati. Le famiglie sono famiglie allargate dove i giovani vivono insieme a genitori, nonni, zii apprendendo da loro una moltitudine di regole di vita. In Africa gli anziani sono sempre stati un patrimonio e una risorsa, i vecchi saggi.  Con la rivoluzione tecnologica e dell'informazione e la scoperta delle città, dell'Europa e dell'America (con l'illusione quindi  di un radiante altrove) il vecchio ordine sociale è stato ribaltato. I villaggi vengono abbandonati e gli anziani sono considerati soltanto un peso.