Per la riabilitazione post-ictus l'assistenza di robot, nuovi tutori che si mimetizzano sotto scarpe e pantaloni, uno speciale guanto robotico che consente il recupero degli arti superiori; per sostituire le articolazioni, nuove protesi ortopediche, in formato sempre più "mini", che risparmiano al massimo i tessuti e riducono l'asportazione dell'osso, esoscheletri indossabili sempre più leggeri che aiutano a camminare paraplegici e disabili e chi, come alcuni anziani, ha problemi di deambulazione: su questo e molto altro si sta focalizzando la ricerca scientifica e tecnologica dell'Università Campus Biomedico di Roma. Per l'ictus inoltre l'Università ha presentato, in collaborazione con quella di Harvard, un nuovo protocollo clinico, la stimolazione transcranica, con risultati promettenti. Nuove ricerche anche per l'Alzheimer, per cui, come spiega Vincenzo Di Lazzaro, responsabile di Neurologia, "ci sono a disposizione una serie di strumenti che, integrati, possono essere di supporto sia nell'identificare i soggetti a rischio, sia nella valutazione degli effetti dei farmaci".
(Fonte: tratto dall'articolo)