Uno studio della Fondazione Ri.Med, in collaborazione con l’Università di Pittsburgh, spiega per la prima volta il possibile ruolo dell'enzima Lrrk2 nella patogenesi del Parkinson. Fino a oggi i ricercatori pensavano che la sua mutazione fosse responsabile solo di una ridotta percentuale (3-4%) di casi di malattia; invece, l’enzima Lrrk2, sembra essere iperattivo anche nelle forme più comuni e diffuse di Parkinson acquisito (idiopatico). Per studiarlo, dato che è presente in quantità ridotte nelle cellule nervose, è stata progettata una 'sonda' molecolare, che ha rilevato l’ attività dell’enzima emettendo segnali di colore fluorescenti. La 'sonda' ha permesso di rivelare i livelli di attività enzimatica di Lrrk2 all’interno dei 'neuroni della dopamina', ma anche rispetto all’ alfa-sinucleina, altra proteina ritenuta responsabile dello sviluppo del Parkinson. La scoperta potrebbe ampliare le possibilità di cura della malattia neurodegenerativa e consentire di espandere l’utilizzo di alcuni farmaci in via di sviluppo in grado di bloccare l’attività dell’enzima Lrrk2 in tutte le
forme di Parkinson..
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)