La prostata ingrossata "brucia". A differenza di quanto si credeva in passato, è ormai chiaro che l’ipertrofia prostatica benigna, rilevabile in quasi otto pazienti su dieci, si associa a un elevato grado di infiammazione. L’ipertrofia prostatica benigna scaturisce dalla persistenza di uno stato di "allerta" permanente dell’organismo, che può essere determinato da un’infezione (batterica o virale), da alterazioni ormonali, da problemi di natura autoimmune o da un processo di invecchiamento. Di certo c’è che il disturbo spesso condiziona la quotidianità di chi ne soffre. Senza trascurare che un mancato intervento farmacologico, spesso risolutivo, può aumentare il rischio di dover poi ricorrere al bisturi. Il primo passo da compiere sta dunque nella riduzione dei livelli di infiammazione, da qualche anno possibile grazie anche a un farmaco di origine naturale: l’estratto di serenoa repens, una palma tropicale che, con una formulazione diversa, risultava impiegata già sotto forma di integratore.
(Fonte: tratto dall'articolo)