Il Consiglio nazionale del Notariato (Cnn) ha puntato i riflettori sui benefici del cohousing in occasione dell’audizione del 14 febbraio nella Commissione Sanità e Lavoro del Senato, impegnata nell’esame dello schema di decreto legislativo sulle politiche a favore delle persone anziane (il c.d. Decreto Anziani). Il dibattito si è soffermato in particolare sul senior cohousing e sul pacchetto di vantaggi che una sua implementazione regolamentata nel tessuto societario potrebbe garantire.
Oltre, infatti, a inserire gli anziani in un’ottica comunitaria, assicurando assistenza materiale, supporto affettivo e un taglio non indifferente del costo della vita (con un risparmio sulle spese fino al 30%), offrirebbe anche la chance di dare forma a un modello virtuoso di coabitazione intergenerazionale, integrando giovani svantaggiati e fragili in una dimensione di scambio virtuosa a metà tra autonomia individuale e vita collettiva.
Ma la coesione sociale non è l’unico traguardo raggiungibile, infatti, il valore aggiunto del senior cohousing si noterebbe chiaramente anche sul fronte della gestione del patrimonio immobiliare e delle risorse abitative. Due le proposte messe sul tavolo: da un lato, l’introduzione di un nuovo schema di contratto capace di raccogliere le diverse necessità e istanze sociali dell’abitare condiviso. In sostanza, una base legale solida per disciplinare il senior cohousing e valorizzarne gli effetti socio-economici.
Dall’altro, la piena disponibilità del Notariato a collaborare alla redazione delle linee guida del decreto Anziani, in previsione del ruolo che il notaio si troverà a rivestire nella stipula dei contratti, contribuendo a consigliare e dare certezza al rapporto di convivenza che si andrà a creare. A confermare l’utilità dell’istituto del senior cohousing anche la spinta ad adottare politiche abitative al passo con il mutamento delle esigenze demografiche.
(Sintesi redatta da: D'Amuri Vincenzo)