L’Aifa , l’ente nazionale che regola e vigila sui farmaci, incluso i costi ed i rimborsi per le terapie farmacologiche, ha istituito un «tavolo di lavoro» dedicato all’Alzheimer e coordinato dal Policlinico Gemelli di Roma. Al congresso della Società di neurologia che si è svolto a Napoli sono stati presentati i primi risultati. Dopo sperimentazioni e molte ricerche non si è arrivati a trovare farmaci in grado di rallentare o fermare la malattia. Quando però saranno trovati, bisognerà gestirne la sperimentazione. Soprattutto nel caso di farmaci per i cosiddetti “Mci”, coloro che hanno una demenza lieve che potrebbe diventare Alzheimer. La ricerca si è concentrata sulla precoce identificazione di chi potrebbe contrarre la malattia, e sono stati individuati alcuni biomarcatori con diversi gradi di predittività. Bisognerà però per la sperimentazione dei farmaci, capire quali conviene utilizzare, in che combinazione e su quali pazienti. Uno degli obiettivi del “tavolo di lavoro” e di creare un modello operativo, trovando la migliore strategia di screening e di diagnosi. Sono stati identificati 15 centri specializzati dove far partire il progetto, della durata di 3 anni e che dovrebbe richiedere 4 milioni di euro, che prevede l’arruolamento di 400 soggetti. Le persone selezionate saranno sottoposte a un test neuropsicologico per valutare la performance cognitiva, la risonanza magnetica, la «Fdg Pet», che misura il metabolismo, e la «Pet amiloide», l’esame del liquor per misurare i livelli delle proteine neurotossiche beta-amiloide e tau. Sarà inoltre prelevato il Dna per valutare il rischio genetico e l’elettroencefalogramma «Eeg» per lo studio della connettività cerebrale.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)