Stuart Cook, professore della Duke-Nus Singapore, in un articolo pubblicato sulla rivista Nature, afferma che grazie all’inibizione della proteina IL-11 responsabile delle infiammazioni, sarà possibile avere una vita del 25% più lunga. L’inibizione della proteina sembra inoltre avere ridotto lo sviluppo di tumori collegati alla età.

Il professor Cook si è detto fiducioso che i benefici degli effetti anti-invecchiamento, per ora sperimentati su animali, si verificherebbero anche negli umani. La proteina in questione è da tempo il soggetto di studi biologici per il suo ruolo nei processi rigenerativi di alcune specie, aiutando pesci, rospi e salamandre a fare ricrescere pinne e arti danneggiati.

In particolare, un esperimento sull’ ambystomamexicanum , comunemente detta assolotto, una salamandra pedomorfica originaria di Città del Messico, considerata una specie a rischio estremamente alto di estinzione, ha rivelato la possibilità di fare ricrescere vari arti con una tecnica basata sull’ intervento sulla proteina IL-11.

Negli umani, però, commenta Cook, l’effetto della medesima proteina sull’ invecchiamento equivale a «versare benzina sul fuoco» e dunque l’obiettivo degli scienziati nell’ esperimento sui topolini era di sopprimerne l’azione piuttosto che di sfruttarla.

Maggiori esperimenti sugli umani sono comunque necessari per raccogliere più dati in questo campo, ma anche se avessero successo ci sarebbero ostacoli etici ed economici prima di valutare l’approvazione di terapie su larga scala.