Sono custoditi in una pianta i segreti della longevità: il Pinus longaeva, tipico degli Stati Uniti sud occidentali, è capace di vivere 5.000 anni ed è l'organismo vivente più antico. Nei suoi enzimi e cromosomi è stato scoperto il meccanismo capace di frenare l'invecchiamento e che si spera in futuro possa essere utilizzato nell'uomo, non solo per vivere più a lungo ma anche per combattere il cancro.
La scoperta è pubblicata sulla rivista dell'Accademia delle scienze americane (Pnas) dall'università statale dell'Arizona. I ricercatori, per la prima volta, sono riusciti a capire struttura e funzioni dell'Rna (la molecola cugina del Dna) presente nella telomerasi di questo pino Matusalemme, trovando un filo evolutivo che unisce gli organismi unicellulari e gli esseri umani. Ogni volta che la cellula si divide, il Dna dei telomeri si restringe. Questo continuo accorciamento funziona un po' come un 'orologio molecolare' che segna il conto alla rovescia per la fine della crescita cellulare. A bilanciare il 'restringimento' dei telomeri c'è la telomerasi, che compensa l'invecchiamento cellulare aggiungendo repliche di Dna sull'estremità del cromosoma, usando come 'stampo' il suo Rna.
Si è visto che, mentre l'Rna dell'organismo unicellulare e degli uomini sono molto diversi tra loro, quello della pianta ha caratteristiche comuni con entrambi. "Capire come si regola e limita la telomerasi - commenta Chen - a capo del gruppo di ricerca - potrà aiutare a invertire l'accorciamento dei telomeri e l'invecchiamento cellulare, sviluppando terapie anti-cancro e anti-invecchiamento".
(Fonte: tratto dall'articolo)