L’olio extravergine di oliva ad alto contenuto fenolico a raccolta precoce potrebbe essere implementato come composto terapeutico per gli anziani con deterioramento cognitivo lieve (MCI) amnesico, quello che si colloca a metà tra il normale declino dovuto all'invecchiamento e la demenza.
Lo rivela uno studio, pubblicato sul Journal of Alzheimer's Disease, condotto dagli esperti dell'Università Aristotele di Salonicco e dell'Associazione greca del morbo di Alzheimer e dei disturbi correlati che hanno sviluppato un approccio naturale per combattere una condizione sanitaria complessa come il deterioramento cognitivo.
L'olio verrebbe usato come composto naturale e non farmaceutico. “Questo studio – commentano i ricercatori – apre la strada allo studio di composti naturali come trattamenti alternativi del MCI. Lavori recenti suggeriscono che seguire una dieta mediterranea migliora le funzioni cognitive, riducendo la possibilità di sviluppare la malattia e riducendo il rischio di progressione della condizione verso il morbo di Alzheimer”.
Gli esperti riportano uno studio longitudinale spagnolo, secondo cui l’assunzione dell’olio extravergine di olive greche potrebbe aiutare a mantenere le funzioni cognitive.
I risultati fanno ben sperare che l’intervento a lungo termine di un tale tipo di olio sia associato a un significativo miglioramento della funzione cognitiva rispetto alla semplice dieta mediterranea.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)