La Silicon Valley, in America, è identificabile come luogo di progresso e di lotta contro ogni discriminazione.
Eppure, nella culla del mondo tecnologico esiste una grande vera discriminazione: quella tecnologica nei confronti degli anziani.
Il dinamismo della gioventù è preferito all’esperienza, e questo si trasforma in forme di discriminazione inedite nel mercato del lavoro.
L’articolo cita il caso di Bob Crum, manager 62enne con una carriera eccellente e quarant’anni di esperienza; lasciato il lavoro, con ancora molte energie lavorative, ha cercato un altro impiego nell’ambito della tecnologia, ma ha scoperto che quarant’anni di esperienza non erano visti dai suoi possibili “recruiter” venti-trentenni come un bonus, ma come un peso.
Dan Lyons, ha raccontato che quando a 52 anni è finito a lavorare per una startup i suoi colleghi lo chiamavano nonno. Lui era un blogger famoso in tutta America, ma loro gli dicevano: “Davvero sai usare Twitter?”.
La legge americana impedisce di scrivere la propria data di nascita sui curriculum vitae per evitare discriminazioni, ma le compagnie tech hanno trovato svariati modi per assicurarsi di assumere solo giovani.
(Sintesi redatta da: De Felicis Dario)