“Questo libro è l’urlo disperato di un operatore che nei suoi 27 anni di lavoro non ha mai smesso un istante di credere nel valore della vita e della relazione terapeutica. Al Primo Sente-Mente Day, 350 colleghi provenienti da tutta Italia hanno firmato il Manifesto della Sente-Menza. L’idea è semplice. La persona affetta da demenza non è un problema o un caso difficile. È una persona che ancora ‘sente’. A noi la responsabilità di farci riconoscere per la bellezza e gentilezza o per l’ignoranza e grettezza.
“Mille alibi, a seconda dei ruoli, potrebbero ora essere elencati. Ma nessuno, di fronte al dolore che procuriamo a queste persone, è abbastanza.
“Non ho mai smesso di credere nel valore della scienza, soprattutto ora che numerose università stanno investendo denaro, idee e risorse per far comprendere come la felicità sia un vantaggio. ‘Felicità? Ma cosa c’entra la felicità con quello che hai appena scritto in questa pagine?’ mi sento già dire.
“Solo educando alla felicità le persone, solo creando progetti di crescita interiore degli operatori e dei familiari, solo volando alto potremo creare nuovi paradigmi”.
(Fonte: www.maggioli.it)