Fino a poco tempo fa, si riteneva che l'attività sessuale in età avanzata fosse inopportuna se non scandalosa, soprattutto per una donna. Le diverse esigenze sessuali attribuite ai due sessi avevano, in prevalenza, una matrice culturale, ambientale e psicologica spesso frutto di pregiudizi. Prima che si sviluppasse la medicina di genere, per individuare le differenze fisiopatologiche tra uomini e donne, si pensava vi fossero delle analogie e delle diversità nel declino sessuale dei due sessi nella maturità e nell'età senile. Oggi difficilmente si usano termini come "andropausa" o "climaterio" per indicare la fase della riduzione degli ormoni sessuali maschili che, oltre ad essere tardiva e incostante, ha sintomi molto più sfumati di quella femminile. In molti anziani si nota una attività di produzione spermatogenica, addirittura con possibilità di procreare fino a tarda età.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)