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Declino cognitivo diagnosi: c’è relazione tra la forza dei muscoli e cervello

www.affaritaliani.it, 30-09-2019

l declino cognitivo è un problema che molti di noi saranno costretti ad affrontare con il passare del tempo. Spesso è associato all'età ma in alcuni casi può dipendere anche da altri fattori. Stando alle ultime ricerche ci sarebbe una correlazione tra muscoli e cervello. La forza con cui si impugnano gli oggetti sarebbe collegata al benessere della testa e al declino cognitivo.

Una presa debole quando si impugna un oggetto di qualsiasi tipo potrebbe essere un indizio di declino cognitivo. Misurare la forza dei muscoli delle mani e delle braccia può servire a trovare le avvisaglie di deficit di memoria o nell'apprendimento collegati alla vecchiaia. A dirlo è uno studio realizzato dai ricercatori della North Dakota State University e pubblicato sul Journal of Alzheimer's Disease.

La ricerca ha riguardato 13.828 soggetti con almeno 50 anni, che sono stati seguiti per un periodo di 8 anni. Gli scienziati hanno misurato con un dinamometro la forza dell'impugnatura e le capacità cognitive con i tradizionali test per valutare la memoria, l'orientamento e la capacità di attnezione e linguaggio. Dai dati è emerso che quando la forza dell'impugnatura diminuisce cresce invece la probabilità di soffrire di un declino cognitivo e soprattutto di declino cognitivo grave.  

La ricerca conferma ancora una volta che "rimanere fisicamente attivi influisce sulla salute cognitiva" e che potenziare la muscolatura potrebbe avere effetti sul cervello, afferma la gerontologa Sheria Robinson-Lane, autore principale dello studio. "Interventi mirati a prevenire o ritardare il declino cognitivo dovrebbero anche prevedere la misurazione della forza dell'impugnatura come strumento di valutazione", conclude l'esperta.

(Fonte: tratto dall'articolo)

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Data dell'articolo2019-09-30
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Fontewww.affaritaliani.it
Approfondimenti Onlinehttp://www.affaritaliani.it/medicina/declino-cognitivo-c-e-relazione-tra-la-forza-dei-muscoli-cervello-628367.html
Subtitolo in stampawww.affaritaliani.it, 30-09-2019
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