Quattro e, in alcuni casi, anche tre somministrazioni all’anno: chi soffre di degenerazione maculare senile, una patologia legata all’età che rappresenta una delle principali cause di cecità nella popolazione anziana, può contare su terapie sempre più personalizzate.
Nuovi farmaci con lunga durata di azione d’azione permettono, infatti, di ridurre il numero delle iniezioni intraoculari, con indiscussi vantaggi per il paziente e per i familiari. Per il paziente che si risparmia qualche puntura di quell’ago, ancorché sottile come quello da insulina dei diabetici, nell’occhio e magari aderisce meglio alla terapia.
Ma anche per chi, per esempio un figlio o una figlia, si deve preoccupare di accompagnarlo negli ambulatori ospedalieri, magari chiedendo permessi dal lavoro. Ma prima di entrare nel dettaglio dei nuovi studi, presentati all’ultimo congresso Euretina a Parigi, che certificano i vantaggi di queste nuove terapie “su misura”, occorre qualche precisazione preliminare.
(Fonte: tratto dall'articolo)