Per l’autore, il Rapporto OECD (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) “Care Needed: Improving the Lives of People with Dementia” rappresenta un segnale di speranza in un periodo che, anche a causa degli insuccessi della ricerca sul fronte delle cure, vede un parziale disimpegno sul fronte delle risorse economiche e organizzative da parte degli Stati.
La prima novità del rapporto è il titolo “Care needed”; l’OECD parte cioè dal bisogno di “migliorare le vite delle persone affette da demenza” che viene rappresentata come una “moral necessity and an economic imperative”, due esigenze viste in stretto collegamento. L’aspetto diagnostico è trattato in modo marginale per l’assenza di un indirizzo univoco fra gli esperti, mentre si approfondisce la problematica della personalizzazione delle cure. Quest’ultima deve coinvolgere tutti i fattori che concorrono alla storia naturale di ogni malato: dalla genetica fino alle patologie somatiche, alla depressione, ai fattori psicosociali, come la solitudine e la povertà. Per gli over 85, ad esempio, il ruolo della genetica sembra essere meno rilevante rispetto ai fattori psico-sociali. Il Rapporto prende in esame le varie fasi della storia naturale di una persona affetta da demenza, dai primi sintomi, alla diagnosi, all’assistenza palliativa nella fasi terminali, facendo emergere per ogni fase il positivo e il negativo dell’attuale organizzazione dei servizi nei vari paesi.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)