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Monteleone Antonio

Demenza e identità personale

Welfare Oggi, 3, 2018, pp.73-77

Tom Kitwood ha introdotto l’espressione “psicologia maligna” per far rilevare i disastrosi effetti di un’etichettatura psicologica a priori (posizionamento mentale) rispetto ad anziani e vecchi in fase di declino generale. Sabat  ha successivamente sviluppato questa  idea ridefinendola “posizionamento maligno” per esprimere meglio l’elaborazione di un profilo umiliante e stigmatizzante  dei malati di Alzheimer. Oggi, i malati di Alzheimer sono visti come destinatari di cura, soggetti da guidare e cui va costantemente detto cosa fare mantenendoli in un atteggiamento remissivo e di minorità, privi d’indipendenza; in sostanza degli “agglomerati di sintomi”. Bisogna sostituire al “posizionamento maligno”  un “posizionamento corroborante” .I malati, ma anche i loro familiari, ricercano  assistenza e cure ma in primo luogo persone di cui fidarsi e a cui affidarsi. Primo impegno è  cambiare il linguaggio riguardante la demenza, perché esso ne condiziona la percezione. Poi bisogna formare movimenti d’opinione e gruppi di supporto,  per fornire:

  • alla società, informazioni sulle caratteristiche della malattia,
  • ai familiari accuditori e ai caregiver, non solo conoscenze e competenze per affrontare al meglio le circostanze in cui si ritrovano, ma anche sostegno umano per mantenersi il più possibile sereni e padroni degli eventi attuali e delle evoluzioni future;
  • ai malati, finché possibile, collaborazione nel costruirsi o ricostruirsi un’identità familiare e sociale preziosa, riducendo il loro imbarazzo e favorendo una maggiore autostima.

(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)

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Autore (Cognome Nome)Monteleone Antonio
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2018
Pagine73-77
LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo19000101
Numero3
Fonte
Approfondimenti Onlinewww.welfareoggi.it
FonteWelfare Oggi
Subtitolo in stampaWelfare Oggi, 3, 2018, pp.73-77
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)
Volume
Approfondimenti
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Monteleone Antonio
Attori
Parole chiave: Cultura e informazione: fruizione e richiesta Demenza senile Malattia di Alzheimer