Gill Livingston, professoressa all’University College di Londra, sollecita interventi per aiutare i caregiver e i familiari che si occupano di malati di demenza. In uno studio pubblicato sul British Journal of Psychiatry ha dimostrato l’efficacia a lungo termine dell’intervento START (StrAtegies for RelaTives).
I caregiver ( un gruppo di 150 soggetti) seguiti dalla nuova edizione del programma, rispetto ad un gruppo di 72 persone trattate con metodi standard, hanno avuto una migliore qualità di vita, meno ansia e depressione. A sei anni dall'avvio del primo esperimento, il punteggio del gruppo sottoposto alla terapia START, in termini di Hospital Anxiety and Depression Scale era migliore rispetto all’altro gruppo (2 punti di differenza in media).
Questo risultato si è tradotto in termini di risparmio dei costi dei pazienti assistiti dai caregiver sottoposti a terapie con metodo START, rispetto a quelli seguiti in modo standard. Le cure dei pazienti assistiti dal primo gruppo di caregiver sono costate, nell'ultimo anno, 7.194 dollari; circa il triplo ( 21.192 dollari) sono stati i costi dei pazienti affidati al secondo gruppo.
Il messaggio lanciato ai caregiver dai terapeuti del programma START era di non colpevolizzarsi per i comportamenti problematici dei malati di demenza:inutile dire loro cosa fare o non fare. Un’enorme differenza di approccio: se si pensa che i comportamenti non sono voluti, non ci si arrabbia.
Altro stimolo fondamentale da dare a chi si occupa di familiari malati è quello a prendersi cura di sé stessi. Anche concedersi dei piccoli piaceri come prendere una tazza di caffè o uscire per una passeggiata può far bene.
Il manuale su cui si basa il programma START sarà tradotto in spagnolo e tamil e si sta pianificando la traduzione in urdu per renderlo applicabile anche ai gruppi etnici minoritari.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)