L'obiettivo è quello di valutare gli effetti di interventi di training cognitivo in un gruppo di persone anziane con diverso status cognitivo (soggetti sani, soggetti con deterioramento cognitivo lieve e soggetti con demenza di Alzheimer di tipo lieve-moderato).
Lo studio My Mind Project: the effects of cognitive training for elderly, finanziato nel 2012 dal Ministero della Salute e dalla Regione Marche, ha coinvolto per un periodo di tre anni più di 300 persone over 65 con l'obiettivo di sperimentare l'effetto di un programma di allenamento mentale. Tra gli obiettivi secondari del progetto, c'è anche la valutazione degli effetti del training cognitivo sull'umore e sullo stato psicologico dei partecipanti.
Tra gli aspetti segnalati dai ricercatori, è rilevante quello legato alla "percezione di sé". Affermano infatti che "i soggetti che hanno una percezione negativa delle proprie funzioni cognitive (disturbo soggettivo di memoria) hanno maggiore probabilità di ammalarsi di demenza a distanza di qualche anno rispetto a chi non ce l'ha. Il fine -spiegano ancora i ricercatori - è di predisporre strategie non farmacologiche e programmi rivolti alla salute degli anziani atti alla riabilitazione e al mantenimento delle funzioni cognitive nel tempo, alla prevenzione del disturbo cognitivo e al miglioramento in ambito affettivo e psicologico (tono dell'umore, stato di stress percepito, benessere, metamemoria)".
Importante, quindi, l'effetto a livello di gestione della persona nell'ambito familiare e sociale di riferimento.
(Fonte: tratto dall'articolo)