Da una ricerca condotta dal gruppo di Studio Sindem Covid-19, coordinato dalla scienziata Amalia Bruni, è emerso che oltre il 60 % dei pazienti con demenza ha avuto - durante il lockdown - un peggioramento dei disturbi comportamentali pre-esistenti o la comparsa di nuovi sintomi neuropsichiatrici.
Irritabilità, ansia, depressione sono alcuni dei sintomi riscontrati. L’indagine ha riguardato Centri specializzati in tutta Italia, tra i quali anche il Centro Regionale di Neurogenetica.
Gli specialisti hanno condotto la ricerca attraverso un’intervista telefonica a familiari di pazienti affetti da diverse forme di demenza (malattia di Alzheimer, demenza a corpi di Lewy, demenza frontotemporale e demenza vascolare), selezionati tra quelli in regolare follow-up nei centri per i disturbi cognitivi e le demenze, distribuiti in modo omogeneo dal Nord al Sud Italia.
Avere una Malattia di Alzheimer ha aumentato il rischio di un incremento di sintomi d’ansia e depressione nelle fasi lievi e moderate di malattia, soprattutto nel genere femminile.
Anche i familiari dei pazienti hanno risentito in modo significativo degli effetti acuti del lockdown, con evidenti sintomi di stress in oltre il 65% degli intervistati. I dati emersi vanno ora considerati in funzione della riorganizzazione dei servizi assistenziali per le patologie neurodegenerative che dovrà tenere in conto la necessità di monitoraggio e supporto a distanza in modo continuativo e flessibile in base allo scenario epidemiologico futuro.
(Sintesi redatta da: Macheda Maria Gabriella)