Dopo il dividendo demografico, ovvero la riduzione del rapporto di dipendenza che ha stimolato una rapida crescita economica, il nuovo profilo demografico della Cina sta ora comportando profonde implicazioni per l’economica del paese. La popolazione cinese in età lavorativa ha raggiunto il picco nel 2013, mentre la sua popolazione nel 2021. Con i tassi di fertilità crollati a 1,09 nel 2022, il paese ha assistito al suo primo calo demografico in più di sessant’anni – in termini reali, la popolazione è diminuita di 850.000 unità.
L’invecchiamento della popolazione sta diventando un peso demografico, con il numero di persone di età pari o superiore a 60 anni in aumento dal 14,3% della popolazione totale nel 2010 al 19,8% nel 2022. I vantaggi di avere lavoratori più anziani ed esperti potrebbero essere controbilanciati da una minore acutezza delle conoscenze e delle competenze e dalle sfide sanitarie associate all’invecchiamento. Inoltre, la limitata mobilità lavorativa tra la forza lavoro più anziana potrebbe ostacolare il trasferimento di conoscenze e tecnologie. Gli studi hanno dimostrato una correlazione negativa tra l’età della forza lavoro e la produttività complessiva.
Il Fondo monetario internazionale stima che l’invecchiamento della forza lavoro cinese potrebbe ridurre la crescita della produttività totale dei fattori del paese dello 0,3% all’anno dal 2020 al 2050. L’invecchiamento della popolazione rappresenta anche una sfida per le prospettive di investimento, poiché potrebbe portare a un rendimento inferiore del capitale rispetto al lavoro, deprimendo gli investimenti aziendali. In Cina, dove la popolazione complessiva è in calo e l’urbanizzazione sta rallentando, questi cambiamenti demografici potrebbero smorzare la domanda di investimenti nei principali motori della crescita, ovvero l’edilizia abitativa e le infrastrutture.
Per valutare meglio il potenziale di crescita futura della Cina nel contesto di questi cambiamenti demografici, è importante esaminare l’impatto dei cambiamenti demografici su lavoro, capitale e produttività. Secondo le proiezioni delle Nazioni Unite, la popolazione cinese in età lavorativa diminuirà del 22% tra il 2022 e il 2050, ovvero a un tasso annuo dello 0,9%, sottraendo potenzialmente mezzo punto percentuale annuo al tasso di crescita del Pil tra il 2023 e il 2050. Un rafforzamento del Pil può emergere attraverso investimenti strategici nell’istruzione e nella sanità.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)