Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, la malattia più diffusa a livello globale è la depressione. Ad essere maggiormente a rischio sono gli anziani, che in caso di depressione scelgono di togliersi la vita il doppio delle volte rispetto ai pazienti più giovani. Il bilancio è di circa 1 milione di suicidi all’anno imputabili proprio a questa condizione. A riportare l’attenzione sull’argomento sono gli esperti riunitisi presso la Città del Vaticano in occasione della Conferenza Internazionale dal titolo “Depression: State of the Art 2016”. Dal convegno è emerso che, nonostante oggi siano disponibili terapie efficaci, ben 2 malati su 3 non si curano per scarsa consapevolezza di soffrire di un disturbo trattabile e per mancato riconoscimento dei sintomi. Nella terza età, in particolare, i trattamenti sono spesso ostacolati dalla convinzione, errata, che la depressione sia un problema “normale” per gli anziani, associato a un decadimento mentale ritenuto, a sua volta erroneamente, fisiologico. Inoltre alcuni segnali della depressione, ad esempio la compromissione di memoria, concentrazione e attenzione, possono essere confusi con sintomi di altre problematiche.
(Sintesi redatta da: Marcello Mamini)