Per combattere l’alopecia androgenetica che colpisce fino al 50 % delle donne e l’80% degli uomini in età avanzata, oggi c’è un’arma in più. È il trattamento skin patting, tecnica brevettata allo scopo di aumentare l’attività del follicolo pilifero attraverso tre meccanismi combinati, come spiega il dottor Marco Marconi, Responsabile della dermatologia adulta e pediatrica del Fatebenefratelli Sacco di Milano.
«É una tecnologia rivoluzionaria di marca italiana che consente di migliorare l’aspetto dei capelli sia di tipo femminile che maschile, e questo macchinario funziona utilizzando tre sonde con altrettanti stimoli che sono onde frequenze medicali, onde d’urto e laser in modo sinergico per far aumentare la vascolarizzazione del follicolo pilifero».
«Questo meccanismo viene utilizzato con delle applicazioni locali. La macchina unisce queste sinergie di onde per stimolare l’ossigenazione e la vascolarizzazione quindi la crescita progressiva del capello con un massaggio che dura circa mezz’ora. Il protocollo prevede una seduta ogni tre settimane per un totale di tre sedute. Una volta l’anno poi si consiglia un richiamo».
L’obiettivo della ricerca introdotta dal team dell’Università di Bologna era di valutare l’efficacia e la tollerabilità del prodotto con fattori di crescita e ionoforesi con due tecniche: una valutazione soggettiva mediante il giudizio dell’operatore e del paziente, sia oggettiva mettendo a confronto fotografie globali e microfotografie seriali. «A partire dalla seconda seduta, quindi ad un mese e mezzo dall’inizio della terapia, si possono vedere i primi risultati – sottolinea il dermatologo – in termini di rallentamento nella caduta, spessore del capello e di crescita di nuovi peli all’attaccatura del cuoio capelluto».
(Fonte: tratto dall'articolo)