Il deterioramento cognitivo lieve è un deficit della memoria clinicamente significativo rispetto al livello atteso per età e istruzione, che non interferisce con le attività quotidiane di una persona. Il deterioramento cognitivo non coinvolge le funzioni cognitive generali né le abilità funzionali (come invece la demenza), ma deve essere considerato un campanello di allarme rispetto a un quadro di normale invecchiamento.
Sebbene la progressione del deficit si riveli spesso benigna o inesistente, il deterioramento cognitivo potrebbe infatti precedere una forma di demenza, in particolare la malattia di Alzheimer. Indagare su una perdita di memoria rilevante nell'anziano, significa dunque poter diagnosticare una demenza in modo precoce e intervenire sulla progressione della malattia o quanto meno su alcuni sintomi.
Spesso il deterioramento cognitivo è legato a doppio filo alla patologia della depressione. In questo senso un deterioramento cognitivo potrebbe essere una conseguenza della depressione, ma è anche possibile il contrario: un sintomo depressivo nell'anziano potrebbe indicare l’esordio di una demenza.
Distinguere i sintomi delle due patologie risulta molto complesso. Per questo una diagnosi differenziale costituisce il primo passo per indirizzare il paziente verso una terapia corretta.
(Fonte: tratto dall'articolo)