E' stato definito"diabete urbano" perché colpisce prevalentemente chi vive in città. Si stima che, in Italia, le persone con diabete siano 3,27 milioni, di cui il 52 per cento risiede nelle 14 città metropolitane. Il dato è emerso dal congresso Nazionale della Società Italiana di Diabetologia (Sid). Forte è la correlazione tra diabete e stili di vita e l’attività fisica è essenziale per contrastare l'aumento dei casi di diabete urbano. Una recente metanalisi di studi italiani, pubblicata sulla rivista Nutrition, Metabolism and Cardiovascular Disease ha evidenziato che, nei distretti dove si riscontra una minor percentuale di persone con diabete (5,9 per cento), oltre il 20 per cento delle persone si muove a piedi o in bicicletta e il 52 per cento utilizza un trasporto privato (automobile o motorino). Il contrario avviene nei centri urbani dove si registrano percentuali inferiori ( intorno al 12%) di chi si muove a piedi o in bicicletta. In un ambito urbano, il basso stato socioeconomico ( alti tassi di disoccupazione, bassi livelli di istruzione e reddito) rappresenta un fattore importante di vulnerabilita' per il diabete. Questi ultimi sono i centri in cui si abbassa l’indice di vecchiaia dei diabetici. Questo vuol dire che, in condizioni di vulnerabilità socio-culturale, il diabete non solo è più frequente, ma insorge anche più precocemente nel corso della vita.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)