Maggiori rischi di soffrire di diabete per chi vive in città. Complici la sedentarietà, il cibo spazzatura e i pasti consumati davanti a un computer che sono le principali cause del cosiddetto diabete urbano. Tra i malati infatti uno su due vive in una grande città, come è emerso dai lavori del congresso della Società italiana di diabetologia durante il quale sono state analizzate le condizioni di salute di chi abita nella metropoli. E’ stato coniato il termine urban diabetes dal programma Cities Changing Diabetes, una partnership tra l'University College London (UCL) e il danese Steno Diabetes Center. Il programma vuole creare un movimento di collaborazione internazionale per trovare soluzioni al crescente numero di persone con diabete e obesità e vi hanno già aderito molte delle maggiori metropoli nel mondo, tra cui Roma. Alla Capitale il primato negativo italiano, con il 6,5% di persone con diabete sulla popolazione residente, rispetto alla media nazionale del 5,4. Il rapporto Atlas 2017 del programma Cities Changing Diabetes conferma per Roma le fragilità tipiche dell'ambiente cittadino: elevato numero di anziani che vivono da soli, il 30% degli over-64 e la sedentarietà, dimostrata dal tempo che si passa in auto per gli spostamenti. Oltre agli stili di vita, bisogna tenere sotto controllo l’alimentazione dove il consiglio è di limitare i grassi cattivi come burro, carne rossa, olio di palma e cocco che possono portare a danni a carico delle cellule pancreatiche, che secernono gli ormoni utili al mantenimento dei livelli di glicemia.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)