Per confermare una diagnosi di Parkinson può bastare una risonanza magnetica. La malattia può infatti essere rivelata in base alla mancanza di contrasto delle immagini, dovuta alla minore presenza di neuromelanina, cioè dei neuroni che producono dopamina, la cui perdita è caratteristica della malattia di Parkinson. La conferma dell’efficacia della nuova metodologia, semplice e rapida, arriva da un team dell’Istituto di tecnologie biomediche del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Itb) di Segrate-Milano coordinato da Luigi Zecca e Fabio Zucca ed è frutto di una collaborazione con il Dipartimento di Psichiatria del Columbia University Medical Center di New York.
(Fonte: tratto dall'articolo)