Secondo un recentissimo studio pubblicato su The Lancet Public Health, pochi carboidrati nella dieta, potrebbero mettere a serio rischio il nostro organismo. A suggerirlo sono stati alcuni ricercatori del Brigham and Women's Hospital di Boston che hanno preso in esame un vastissimo campione di persone: oltre 430.000 volontari. Diversi i gruppi di persone analizzati dai ricercatori. Il primo era quello che aveva seguito una dieta a basso apporto di carboidrati (inferiore al 40% delle calorie totali), il secondo era quello che seguiva un regime ipercalorico con il 70% di carboidrati e l’ultimo una via di mezzo: consumava carboidrati nella dose che variava dal 50% al 55%. Tutti i volontari sono stati monitorati per 25 anni e hanno compilato questionari all’inizio dello studio e sei anni dopo. Le persone che consumavano carboidrati in maniera equilibrata (50%, 55% delle calorie totali) poteva godere di ottima salute e una minor mortalità.
In sintesi, chi mangiava moderatamente carboidrati viveva mediamente: quattro anni in più rispetto alle persone che consumavano il 30% di carboidrati; 2,3 anni in più rispetto al gruppo che consumava il 40% dei carboidrati; 1,1 anni in più rispetto a chi consumava il 65% o più di carboidrati. «Questi risultati riuniscono diversi filoni che sono stati controversi. Troppi, o troppo pochi carboidrati possono essere dannosi, ma quello che conta di più è il tipo di grassi, proteine e carboidrati», spiega il professor Walter Willett, epidemiologo presso la Harvard TH Chan School of Public Health. Ipotesi confermata anche dalla Nita Forouhi, epidemiologa dell'Università di Cambridge che sottolinea: «l'assunzione moderata di carboidrati - e non una dieta a basso contenuto di carboidrati - è ottimale per la longevità».
(Fonte: tratto dall'articolo)