La dieta della longevità ha la maggior probabilità di ridurre l’insorgenza del diabete e di rallentarne il decorso.
In occasione della Giornata Mondiale del Diabete (14 novembre 2020), ecco il vademecum di consigli sul quale la Fondazione Valter Longo Onlus basa i suoi percorsi di Assistenza Nutrizionale ai pazienti diabetici.
Adottare un’alimentazione che si avvicini il più possibile ad un menù al 100% a base vegetale (legumi, ortaggi, frutta) e di pesce (2 o 3 volte a settimana), evitando quello ad alta percentuale di mercurio.
Per gli Over 65 una raccomandazione in più, per salvaguardare la massa muscolare: il graduale reinserimento di altre proteine di origine animale – uova, formaggio, carne, yogurt di capra. Olio extravergine d’oliva, da consumare in quantità relativamente alte, dai 50 ai 100 ml al giorno. Assumere ricche porzioni di carboidrati complessi (pomodori, broccoli, carote, legumi, ecc.) e inserire fagioli, ceci, piselli, come principale fonte di proteine. Ridurre al minimo i grassi idrogenati e trans e gli zuccheri: privilegiare alimenti ricchi di grassi insaturi, come quelli di salmone, noci, mandorle, nocciole, e poveri di grassi idrogenati e trans, come quelli dei prodotti industriali e confezionati. Consumare due pasti e uno snack: per mantenere o ridurre il peso è consigliabile uno schema alimentare 2 + 1: colazione, pranzo e spuntino alla sera oppure colazione, snack a pranzo e pasto principale alla sera.
Mangiare nell’arco di dodici ore: fare colazione dopo le 8 e cenare prima delle 20, oppure consumare il primo pasto della giornata alle 9 e la cena prima delle 21. Gli alimenti Jolly salva-glicemia: verdure di stagione, meglio se biologiche, frutta a guscio (mandorle, noci, nocciole), frutti rossi (lamponi, more, fragole, mirtilli, ribes).
In base ai dati dell’Associazione Nazionale di Diabetologia (2019) in Italia, ogni due minuti, viene fatta una diagnosi di diabete, per un totale complessivo di oltre 3 milioni di persone affette dalla malattia (Fonte: Istat), fra le quali 1 su 6 è over 65, su un totale di 422 milioni di casi nel mondo e 4 milioni di morti l’anno.
Ma non solo: i soggetti diabetici sono fra i più esposti all’attuale rischio di pandemia. I recettori del coronavirus, infatti sono gli stessi associati a malattie quali il diabete e le patologie cardiovascolari.
(Fonte: tratto dall'articolo)