Come noto, la medicina di genere rappresenta un nuovo approccio medico alla cura delle persone: conoscendo le differenze di sintomi, di prognosi e di risposta ai farmaci a seconda del sesso è possibile ottenere quell’appropriatezza diagnostica e terapeutica e quella personalizzazione dei trattamenti che permettono di definire le migliori strategie di cura e di riabilitazione per ogni singolo paziente. Tale fondamentale ricerca si sta sviluppando anche in ambito geriatrico, ove oggetto dell’assistenza e delle cure sono pazienti già di per sé differenti dagli altri: i pazienti fragili. Questo contributo ha lo scopo di valutare se, anche nell’ambito delle lesioni da pressione, sia possibile individuare differenze cliniche di genere, utili per meglio definire l’approccio diagnostico-preventivo-terapeutico e riabilitativo più appropriato. Dopo un'ampia ricerca presso il reparto di Medicina LungoDegenza di una Casa di Cura della provincia di Torino, si rileva che i pazienti decubitati risultano prevalentemente di sesso femminile. D'altro canto i maschi decubitati sono più giovani ma dotati di maggiore mortalità, sono affetti da un maggior numero di patologie attive, hanno un minor deterioramento cognitivo, un maggior rischio di cadute: questi e altri parametri offrono sufficienti argomenti per indicare nella presenza di lesioni da pressione una patologia anch’essa dotata di importanti differenze di genere.
(Sintesi redatta da: Mamini Marcello)