Capita quando la deglutizione, un atto (apparentemente) facile e automatico, diventa difficoltosa. Questa condizione clinica è definita con il termine ‘disfagia’, cioè la ridotta o alterata capacità di masticare il cibo ed inghiottirlo, facendo progredire correttamente il bolo alimentare nel tratto gastrointestinale. Problematica sottostimata perché si pensa sia sempre riferita solo agli over65, mentre ne è coinvolta in realtà tutta la popolazione adulta, con percentuali elevate soprattutto dopo i 50 anni (20% circa) e con un sensibile aumento tra i 75enni (45%). Punte del 60% si raggiungono fra i sempre più numerosi residenti delle RSA o in pazienti in assistenza domiciliare, specie se con malattie neurodegenerative come il Parkinson, dove la disfagia già insorge naturalmente nel 20-40% dei casi, e l’Alzheimer, o in persone con ictus. Senza contare pazienti ospedalizzati per tumore o con problemi cardiovascolari.
(Fonte: tratto dall'articolo)