In molti credono che basti seguire una dieta o fare un certo tipo di attività fisica per invecchiare meglio. Spiega Luigi Fontana, ricercatore negli USA e insegnante all’università di Brescia che questo approccio è semplicistico, bisogna invece seguire la “grande via”, che è anche il titolo del suo libro, in collaborazione con Franco Berrino, epidemiologo e direttore del dipartimento di Medicina preventiva all’Istituto nazionale dei tumori di Milano, in uscita a marzo. Il punto di partenza è il detto confuciano “Hara hachi bun me” che raccomanda di nutrirsi finché si è pieni a tre quarti. Importante anche il digiuno intermittente oltre a dosare il cibo nei tre pasti principali (colazione da re, il pranzo da principe e la cena da povero). Nella “grande via” ci sono anche consigli su stili di vita corretti e sui benefici dell’attività fisica e delle relazioni umane, della capacità della nostra memoria, e della nostra intelligenza emotiva e creativa. Anche il saper bilanciare attività e inerzia, è importante, come sostiene la medicina cinese, quindi dosare il tempo del sonno. Infine sono suggerite tecniche di respirazione e meditazione per ridurre stress e malessere psicologico, poiché diversi studi dimostrano che la meditazione e la preghiera riescono a diminuire la mortalità poiché riducono lo stato infiammatorio cronico, principale fattore di rischio delle malattie croniche.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)