Tutele e politiche di sostegno per i caregiver fanno dell'Italia “un paese ancora lontano dal potersi considerare civile”: la dura condanna arriva dal Coordinamento famiglie disabili, che riunisce, intorno ad un blog (www.la-cura-invisibile.blogspot.it), familiari di persone con diverse disabilità, impegnati in modo costante e continuativo nella cura dei propri cari. Sono 3, in particolare i diritti che andrebbero salvaguardati.
Il Diritto alla salute. La condizione protratta di caregiver familiare è di elevata esposizione a patologie ingravescenti che portano frequentemente essi stessi ad invalidità e morti premature”. Per questo sarebbe necessaria la “Sostituzione in caso di malattia, visite di controllo periodiche, garanzia di adeguato riposo, rilevamento dei livelli di stress ed eventuale riconoscimento di patologie professionali” Diritto al lavoro. Sono presenti solo tutele inadeguate, o discriminanti. Una recente sentenza della Corte di Giustizia Europea (Ce 17.7.2008, C-3030/06) ha parificato la condizione di discriminazione lavorativa del caregiver familiare a quella subita dalla persona con disabilità. Eppure, “in Italia questa discriminazione non solo permane ma, soprattutto negli ultimi anni, si è ulteriormente aggravata, colpendo proprio e soprattutto i caregiver familiari che ancora riescono a fatica a mantenere un lavoro”. In questo senso, neppure le misure introdotte recentemente dal Job Acts sono del tutto inadeguate a tutelare i caregiver. Sostegno al reddito. Vanno studiate nuove forme di sostegno al reddito che portino il nucleo familiare ad aprirsi ed attivare sempre più connessioni relazionali. Per esempio "andrebbe attivato un sostegno economico per il tempo libero di entrambi gli attori (persona con disabilità e caregiver familiare) e forme di facilitazione alla partecipazione civile”.
Ma anche rispetto a questo, in Italia siamo all'anno zero. (Fonte: tratto dall'articolo)