Bisogna bere di più, senza aspettare di avere sete, come spiega Ginevra Lombardi Boccia, ricercatrice del Centro di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione del CREA di Roma: «Lo stimolo della sete è una guida efficace per la maggior parte delle persone, ma non riflette il reale stato di idratazione negli sportivi, nei malati, quando fa molto caldo, nei bambini e negli anziani. Le conseguenze, possono essere serie: una carenza idrica protratta può portare perfino a danni cerebrali severi». Basta una perdita d’acqua dell’1-2% del peso corporeo, per sentirsi stanchi, annebbiati e per sviluppare più facilmente mal di testa. Spiega Andrea Poli, presidente di Nutrition Foundation of Italy “Anche gli anziani sono una categoria a maggior rischio disidratazione e devono abituarsi a bere anche quando non provano sete, oltre che consumare cibi ricchi d’acqua come frutta, verdura e zuppe: il 20-30% del fabbisogno idrico arriva infatti dai cibi e se non si riesce ad aumentare il numero dei bicchieri si può puntare sugli alimenti più “idratanti”. Negli over 65 può essere d’aiuto la varietà delle bevande e la scelta di liquidi dal sapore gradevole: bere qualcosa che non piace riduce l’introito idrico, perfino quando si soffre una sete intensa come dopo uno sforzo fisico in un ambiente caldo”.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)