Se, come certifica l'Istat, i giovani italiani che vivono a casa dei genitori, sul modello del francese Tanguy, sono in continuo aumento è perché il lavoro c'è, ma solo per gli over 50. A metterlo nero su bianco è sempre l'Istat nel rapporto mensile su occupati e disoccupati dal quale emerge come ad agosto il tasso di disoccupazione sia rimasto invariato rispetto a luglio all'11,4%.
Il numero degli occupati è aumentato solo grazie ai 50enni: i 162mila nuovi occupati degli ultimi 12 mesi sono frutto di una crescita di 401mila unità tra gli over 50 a fronte di un calo di 239mila giovani. Nonostante il Jobs Act, l'occupazione giovanile rimane una piaga che il governo non riesce a curare. Il calo della disoccupazione giovanile ad agosto- scesa al 38,8% - diventa quindi poco significativo: un po' perché si tratta del 10,2% dei giovani tra i 15 e i 24 (dal calcolo sono per definizione esclusi i giovani inattivi, cioè coloro che non sono occupati e non cercano lavoro, nella maggior parte dei casi perché impegnati negli studi); un po' perché, in termini assoluti, il numero di giovani occupati in quella fascia di età è lo stesso di un anno fa. A preoccupare, però, è l'allungamento dell'età lavorativa che porta sempre meno giovani ad entrare nel mercato del lavoro, alimentando i dubbi sulla tenuta del sistema pensionistico.
(Fonte: tratto dall'articolo)