L’Istat ha reso note le statistiche sull’occupazione. Il tasso di disoccupazione scende al di sotto del 10%, mentre quello di occupazione raggiunge il 59% (non avveniva dal 1977). Nell’anno, aumentano gli occupati ultracinquantenni (+393 mila), mentre calano nelle altre classi d’età. Il trend in continua crescita dell’impiego dei più anziani è condizionato dalla base demografica di riferimento. L’ incremento su base annua dei lavoratori over 50, il cui numero si avvicina alle 400.000 unità, non può essere attribuito soltanto alla riforma delle pensioni del 2011 , ma ad una domanda di lavoro che, soprattutto al Nord, non troverebbe altrimenti risposta.
In altre parole, se nelle regioni che si affacciano sulla Valle Padana non lavorassero gli anziani, le aziende avrebbero dei seri problemi di organici. Prima di promuovere ulteriori uscite anticipate dal lavoro, come si prevede nella finanziaria in corso di elaborazione, occorre riflettere non solo sul costo dell’operazione in termini economici, ma anche sul fatto che il Nord non sarebbe in grado di compensare le uscite di anziani con ingressi adeguati di giovani.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)