La guida è una parte cruciale della vita delle persone anziane. La cessazione porta a una riduzione dell’indipendenza complessiva, limitando l’accesso alle attività essenziali e riducendo al minimo le connessioni sociali. Studi precedenti hanno infatti indicato che dover smettere di guidare è un fattore di rischio per la depressione, per una minore soddisfazione di vita e per il declino cognitivo, con evidenti conseguenze sia psicologiche che cerebrali. Ma nello stesso tempo, i guidatori più anziani hanno un rischio molto più elevato di essere coinvolti in incidenti stradali. Un fenomeno che avrà un’incidenza sempre maggiore negli anni a venire a causa del progressivo invecchiamento della popolazione.
Con l'obbiettivo di migliorare le capacità di attenzione alla guida e evitare l’effetto di eventi distraenti e inattesi che possono causare incidenti, psicologi, medici e informatici dell’università milanese arruolano giovanissimi e over 65 in un programma denominato "Drive in" che unisce simulatore di guida e esercizi di neurostimolazione cerebrale per migliorare l’efficienza al volante e ridurre gli incidenti.
La distrazione risulta essere la prima causa di incidenti stradali e per questo lo studio «Drive win», coordinato da Carlotta Lega, ricercatrice del dipartimento di Psicologia, utilizzerà la realtà virtuale e la stimolazione cerebrale non invasiva con l’obiettivo di «migliorare le capacità di attenzione alla guida e evitare l’effetto di eventi distraenti e inattesi che possono causare incidenti». Lo studio, come spiega la ricercatrice, che farà squadra con Simone Fontana, assegnista del dipartimento di Informatica, sistemistica e comunicazione, e Laura Vacchi, assegnista presso il dipartimento di Medicina e chirurgia, «si focalizzerà sulla comprensione dei meccanismi cerebrali alla base del comportamento di guida e fornirà un aiuto prezioso nello sviluppo di strategie utili a rendere la guida più sicura, soprattutto nei conducenti anziani».
«Drive Win» è uno dei nove progetti innovativi e multidisciplinari (13 i dipartimenti coinvolti) che l’ateneo ha deciso di sostenere con un investimento di 480mila euro, nell’ambito del bando «Bicocca Starting Grants». Accanto a «Drive Win», altri giovani ricercatori per esempio studieranno un dispositivo al plasma per sanificare l’aria degli ambienti chiusi, e un algoritmo basato sull’analisi del Dna per la tracciabilità del pescato che permetterà di scongiurare frodi alimentari . Avranno una durata di dodici mesi. Trascorso il primo anno, i progetti ritenuti scientificamente più rilevanti per le attività svolte e per la capacità del gruppo di raccogliere finanziamenti anche all’esterno dell’Ateneo potranno contare sul rinnovo che prevede un ulteriore finanziamento, per un investimento complessivo di 720mila euro.
(Sintesi redatta da: Righi Enos)