La specializzazione dell'audiologia e della foniatria ha assistito negli ultimi cinque anni ad un notevole sviluppo dovuto alle innovazioni tecnologiche, ma anche ad un incremento delle patologie ad essa correlate che “sono cresciute in maniera esponenziale», spiega Elisabetta Genovese, docente di Audiologia al Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche Materno-Infantili e dell'Adulto dell'Università di Modena e Reggio Emilia.
Dal XXXVII Congresso nazionale della Società Italiana di Audiologia e Foniatria (Siaf) è emersa l'urgenza della diagnosi precoce, che potrebbe cambiare in modo decisivo l'esito di alcuni disturbi. Per quanto concerne la diagnosi precoce dei disturbi dell'udito, «screening audiologico, impianti cocleari e protesi acustiche di nuova generazione – precisa Genovese – hanno modificato la storia naturale della malattia».
L'altra novità emersa dal Congresso riguarda l'ipoacusia negli anziani. «La protesizzazione acustica precoce è un aspetto che non va sottovalutato – aggiunge l'esperta -, perché la correzione della sordità riduce, nelle persone in età, il deterioramento cognitivo a cui possono andare incontro. Purtroppo l'incidenza dell'ipoacusia nella popolazione è ancora molto maggiore rispetto al numero di persone che usufruiscono di ausili protesici.
A tal proposito stiamo sollecitando le nostre istituzioni, affinché ci permettano di poter sottoporre i nostri pazienti ai trattamenti riabilitativi più idonei con adeguati sussidi economici».Sempre nell'adulto e nell'anziano sono emerse novità anche nella gestione del trattamento degli acufeni, da un lato, di tipo farmacologico e protesico e, dall'altro, di approccio di tipo psicologico.
(Fonte: tratto dall'articolo)