Nei prossimi due decenni l’invecchiamento della popolazione frenerà la crescita dell’economia mondiale. Lo sostiene l'agenzia di rating Moody's per la quale il “dividendo demografico“ che finora ha guidato lo sviluppo economico, si è trasformato in una “tassa demografica” per la maggior parte del mondo (esclusi pochi paesi africani). L'agenzia di rating individua tre fasi (dividendi) di questa evoluzione; nella prima si sono avute strutture demografiche in cui il calo delle nascite (denatalità) non è stato annullato dall'aumento del peso relativo degli anziani; in questo periodo la forza lavoro è aumentata (rispetto alla popolazione da "mantenere "); c'è stato un buono sviluppo economico e una tenuta del welfare familiare. La seconda fase (secondo dividendo), durata circa 50 anni, ha visto una popolazione anziana in crescita costante, che lavora più a lungo anche per accumulare risorse necessarie a vivere una lunga vecchiaia. L'Italia è ora in questa fase. Per Moody's siamo nella fase cruciale, specie nelle nazioni superaged. L’old dependency ratio è problema di difficile risoluzione e pone al centro il mantenimento della salute e dell’autosufficienza della popolazione anziana. Recentemente si è auspicato un terzo "dividendo" demografico caratterizzato dalla partecipazione attiva dei più anziani a fornire risorse anche in età più avanzata realizzando un maggior benessere fino a tarda età (increased societal well-being). L’aumento della popolazione anziana ha creato un fardello economico che può essere affrontato e forse risolto se l’aumento numerico degli anziani mobilizzerà produttività dove essi vivono e lavorano.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)