I pazienti anziani hanno in generale un’alta incidenza di condizioni di dolore cronico e neuropatico. Le tipologie di dolore maggiormente presenti nell’anziano sono: mal di schiena osteoartritico, soprattutto nella parte bassa schiena o al collo (circa 65%), dolore muscoloscheletrico (circa il 40%), dolore neuropatico periferico (in genere a causa di diabete o nevralgia post-erpetica, 35%) e dolori articolari cronici (15% - 25%). L’identificazione di trattamenti sicuri ed efficaci per il dolore cronico rimane un problema di salute pubblica critico soprattutto considerando la crescita della popolazione anziana nel mondo. Tra terapie innovative per il trattamento del dolore negli anziani in grado di modificare il decorso della malattia vi è la palmitoiletanolamide (PEA) che arriva alla ribalta grazie alla sua elevata efficacia rapporto/rischio, e la mancanza di induzione di tolleranza e interferenza con altre potenziali terapie per il dolore e/o condizioni di co-morbilità. I dati sono stati riportati su Pain Physician. Gli autori riportano nel testo anche gli studi sperimentali e clinici che supportano l’utilizzo della PEA, la sua efficacia e sicurezza. Come hanno precisato i ricercatori: “La gestione del dolore negli anziani resta una sfida per il clinico. Nonostante la sua alta prevalenza, questa condizione rimane in larga misura sottovalutata e non adeguatamente trattata”.
(Fonte: www.fondazioneleonardo.it)