Un’indagine svolta su più di 85.000 adulti in 17 Paesi di tutto il mondo ha evidenziato che il 45% delle donne, rispetto al 31,4% degli uomini soffre di un dolore cronico di qualsiasi tipo e nell’8% dei casi si associa alla depressione. Le donne hanno più sindromi dolorose e più malattie che causano sofferenza rispetto agli uomini. Alcune sono specifiche, come la dismenorrea o il dolore pelvico cronico. Altre si manifestano con più frequenza, rispetto al sesso maschile: l’emicrania, la cefalea tensiva cronica, l’artrosi (3 volte di più diffusa, in menopausa), in generale i dolori muscolo-scheletrici (dal 35 al 59% dei casi, contro il 23-49% degli uomini), come la lombalgia. All’origine di questa maggiore vulnerabilità, vi sono differenze a livello genetico, ormonale e anatomico. A questo si aggiunge anche una predisposizione diversa nell'assorbimento di alcuni farmaci, come oppiacei o anti depressivi. Studi clinici hanno permesso di individuare delle molecole particolarmente sicure nella donna. Una di queste è il paracetamolo, valido antidolorifico in gravidanza o in post-menopausa, quando comorbidità e politerapie possono esporre le pazienti anziane fragili al rischio di interazioni farmacologiche.
(Fonte: tratto dall'articolo)