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Frisina Tina

Domiciliarità, RSA e Covid-19. Breve rassegna dei servizi socio-sanitari in Italia

Welfare Oggi, 3/2021, 2021, pp.19-22

L’Italia è ai primi posti tra i Paesi più longevi e anziani del mondo: le persone ultraottantenni oggi sono oltre 4,3 milioni e costituiscono il 7,2% della popola-zione: un quarto delle donne anziane e oltre un quinto degli uomini anziani. La sopravvivenza di queste generazioni è dunque un successo per il welfare del Paese che nel 2017 supera tutti gli altri stati membri dell’Unione Europea per la speranza di vita alla nascita degli uomini. Le donne che nel 2020 avevano ottanta anni possono aspettarsi di viverne almeno altri 10 e i loro coetanei maschi poco meno di 9. Nei prossimi 5 anni il numero di individui di età uguale o superiore a 65 anni supererà quello dei bambini al di sotto dei 5 anni. Il segmento di popolazione che aumenterà maggiormente sarà quello degli ultraottantenni, il cui numero assoluto risulterà praticamente quadruplicato entro il 2050.

Ad oggi in Italia l’assistenza continuativa degli anziani è ripartita tra domiciliarità pubblica, privata e servizi residenziali e semiresidenziali. I servizi domiciliari pubblici si articolano nel servizio di assistenza domiciliare (Sad) e nell’assistenza domiciliare integrata (Adi). I servizi domiciliari sono il pilastro della LTC in Italia e dal loro funzionamento dipende la qualità della soluzione domiciliare della non autosufficienza.

Purtroppo, molti sono i problemi di efficienza e di efficacia che rendono inadeguati questi servizi. Tra il 2009 e il 2013 in Italia gli anziani sono aumentati dell’8,6%, passando da 11.974.530 a 13.007.490. Nello stesso tempo sono diminuiti del 21,4% gli anziani che hanno beneficiato del servizio di assistenza domiciliare (Sad) passando dai 190.908 del 2009 (1,6%) ai 149.995 del 2013 (1,2%). A differenza della Sad, nel quinquennio 2009-2013 l’Adi è passata dal 3,7 al 4,8% della popolazione anziana. L’assistenza domiciliare privata, invece, è fornita generalmente da singoli operatori a pagamento su richiesta degli anziani o delle famiglie, il cd “badantato”.

Secondo i dati INPS più recenti, nell’anno 2019 i lavoratori domestici contribuenti regolari all’INPS sono stati 848.987 (-1,8% sul 2018): per la maggioranza si tratta di colf (52%), mentre le badanti rappresentano il restante 48%, ovvero 407.422 persone. Per quanto riguarda invece i servizi residenziali, il dato più aggiornato è quello dell’Annuario Statistico del SSN per l’anno 2017 che parla di 3.365 strutture residenziali pubbliche e private accreditate (Residenze Sanitarie Assistenziali, Case protette, Hospice, altre strutture residenziali) per anziani, senza specificare se non autosufficienti e senza includere le strutture autorizzate ma non accreditate. L’assenza di una rappresentazione chiara e organica del settore è tra i fattori che, ad oggi, impedisce di mappare il con-tagio nelle RSA in modo accurato e preciso.

Rispetto al tema Covid-19, è importante sottolineare poi come, nella prima e seconda ondata, fino a dicembre 2020, la raccolta dati riferita a malati anziani e a quanto accaduto nel settore LTC sia stata assolutamente lacunosa, se non assente, da parte delle istituzioni nazionali e regionali. Da una raccolta dati a livello nazionale promossa dall’Istituto Superiore di Sanità (“Survey nazionale sul contagio Covid-19 nelle strutture residenziali e sociosanitarie”), il cui report finale è stato pubblicato il 17 giugno 2020, con dati di riferimento aggiornati al 5 maggio, risulta che tra il 1° febbraio e il 5 maggio 2020, tra i residenti nelle strutture per anziani si è registrato mediamente un tasso di mortalità del 9,1%. Tra i 9.154 soggetti deceduti, solo 680 (il 7,4%) erano risultati positivi al tampone per Covid-19, mentre 3.092 (il 33,8%) avevano presentato sintomi simil-inf luenzali. Con l’arrivo della seconda ondata, nell’autunno 2020, il settore LTC ha fatto dei passi in avanti nel contenere e monitorare il contagio delle strutture, poiché alle RSA è stato garantito il rifornimento di DPI e la possibilità di fare tamponi, assicurando il monitoraggio degli ospiti e l’inclusione nel bollettino nazionale dei casi rilevati.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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Autore (Cognome Nome)Frisina Tina
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2021
Pagine19-22
LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo19000101
Numero3/2021
Fonte
Approfondimenti Online
FonteWelfare Oggi
Subtitolo in stampaWelfare Oggi, 3/2021, 2021, pp.19-22
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
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Approfondimenti
Frisina Tina
Attori
Parole chiave: Assistenza Domiciliare Integrata Dati statistici Longevità Residenza Sanitaria Assistenziale