L'età è il fattore di rischio predominante per lo sviluppo del cancro alla prostata e la modificata identità sessuale spesso aggrava le esperienze di declino sessuale correlato all'età. Finora la ricerca ha esaminato ampiamente le esperienze di invecchiamento eterosessuale dopo il cancro alla prostata, ma gli uomini gay e bisessuali hanno ricevuto scarsa attenzione. Questo studio, che ha coinvolto 46 omosessuali, ha accertato che dopo l'operazione al tumore alla prostata essi si possono dividere in tre gruppi:
1) "sessualmente attivi, soprattutto con giovani" in inglese "mastering youth",
2) "vecchi solitari, autoesclusi dalla vita sociale gay",
3) "attratti da una sessualità tra anziani meno sessualmente coinvolti", in inglese "accepting embodied aging". Si tratta di nuove identità maschili e gay da mettere in relazione con più ampi discorsi culturali di "nuovo invecchiamento" e "salute sessuale", in cui l'attività sessuale viene vista come obiettivo permanente, trasformandosi spesso in relazioni intime e in un trovare piacere attraverso attività non sessuali.
(Sintesi redatta da: Mamini Marcello)