Letti che segnalano movimenti a rischio per non autosufficienti, percorsi illuminati a led per chi si alza di notte, comandi vocali per aprire il frigo, azionare le tapparelle e altri gesti quotidiani, ostacoli insormontabili quando la forza fisica viene meno.
Il Centro Anziani Sartor di Treviso diventerà un polo sperimentale per la domotica applicata alla terza età, grazie a un progetto a cui partecipano tre università (Padova, Verona e Venezia), ventidue aziende, e cofinanziato dalla Regione con 2,5 milioni di euro. È previsto l’acquisto di materiali e tecnologie per realizzare prototipi da installare e testare nei siti sperimentali. Il progetto è promosso dalla Rete Innovativa Regionale (Rir) “Venetian Smart Lighting” e dalla Rir “ICT for Smart and Sustainable Living" Tra i partner anche due realtà di Castelfranco: la coop sociale L’Incontro e il Consorzio In Concerto, che dal 1991 operano nel centro e che lo hanno candidato come sito di sperimentazione. La particolarità del progetto “Sistema domotico IoT integrato ad elevata sicurezza informatica per smart building”, sta nel fatto che si partirà dalle esigenze espresse da personale di assistenza e ospiti autosufficienti della casa di riposo. In base a queste saranno sperimentate soluzioni che facilitano la vita quotidiana o migliorano l'assistenza, poi esportabili nell'ambiente domestico.
(Sintesi redatta da: Mayer Evelina)