"Quando sarò vecchia mi vestirò di viola con un cappello rosso che non si intona e non mi dona", è il testo di Warning, poesia di Jenny Joseph, che diventa il manifesto della "Red Hat Society", l'associazione che Sue Hellen Cooper, artista californiana, mette in piedi nel 1998, arrivata oggi agli oltre 70.000 iscritti, ripartiti in 30 nazioni.
Associazione di donne over 50 decise, con un po' di ironia, a celebrare la vita ad ogni età, espandendo legami di amicizia e di libertà. Ed è Antonia Sorsoli a Sala Baganza (Pr), a dar vita al primo gruppo italiano dell'associazione americana dei Cappelli Rossi.
Come spiega la Sorsoli, sempre a Sala in stradello Canali, si è svolto a novembre il primo raduno nazionale dell'associazione italiana, durante il quale si è avviato un dibattito sul tema "lavoro di cura", partendo dal libro "Penelope a Davos" di Ina Praetoriu, su come andrebbe gestito il mondo, partendo dall'esempio del "lavoro di cura" che da sempre le donne svolgono, non nell'ottica della monetizzazione. La Sorsoli, che da tempo si occupa di iniziative al femminile, spiega come vi sia un’apertura a tutti i temi, anche simpatici e gioiosi, in pieno spirito con l’associazione. L'idea del gruppo è proprio stimolare le donne a tornare a riprendersi la vita, a ricominciare a fare quello che amavano fare, in un momento, attorno ai 50 anni, in cui magari sono più libere, i figli sono cresciuti e resta più tempo per i loro desideri. Un altro incontro si terrà in primavera, a Sala Baganza o in altro luogo per venire incontro alle esigenze di tutte.
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(Sintesi redatta da: Paola Ponzi)