Una manager inglese nel campo della compravendita delle automobili ha citato in giudizio i suoi datori di lavoro con l’accusa di ageismo. Anne Dopson, 62enne con tre nipoti, si è lamentata con il suo capo per una recensione su un'auto in una rivista specializzata, dove lei stessa veniva chiamata “nonna” e che, ha detto, "ha suscitato una risata in ufficio". Si è quindi dimessa dal suo lavoro, retribuito con £ 50.000 all'anno, e ha portato i suoi ex capi in tribunale, sostenendo di essere stata vittima di discriminazione per la sua età.
Ieri finalmente la sentenza. Il giudice del lavoro Oliver Hyams ha concluso: "Abbiamo accettato l’accusa, ossia che l'articolo sulla rivista fosse lesivo per la dignità della signora Dopson e che per danneggiarla sia stata usata la sua età. Pertanto assumiamo che si sia trattato nei fatti di una discriminazione diretta". Purtroppo per lei, la signora in questione ha perso la causa perché gli atti erano stati depositati in ritardo e perché l’azione nei suoi confronti è stata considerata un "incidente isolato".
Tutto è iniziato nel maggio 2017 quando Steve Moody di Stag Publications, recensendo una vettura per la rivista Fleet World, una Renault Kadjar, ha scritto: “Dopo un anno la Kadjar è tornata a far parte della nostra flotta. In tutto questo periodo io, Luke Wikner, Nat Middleton, Alex Grant e Anne Dopson abbiamo trascorso molto tempo al volante, il che significa sostanzialmente che l'auto è stata testata tre volte: come vettura per il trasporto familiare, come auto da passeggio cittadina per lo scapolo elegante e come una macchina comoda, adatta anche alle nonne”. Anne ha immediatamente inviato un'e-mail al suo capo Jerry Ramsdale scrivendo: "Sono nonna dal 1990 e sono fiera di esserlo, ma non sono d'accordo con quello che potrebbe essere percepito come un attacco alla mia età". Ed ha iniziato la sua battaglia in tribunale.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)