(function() { var ga = document.createElement('script'); ga.type = 'text/javascript'; ga.async = true; ga.src = ('https:' == document.location.protocol ? 'https://' : 'http://') + 'stats.g.doubleclick.net/dc.js'; var s = document.getElementsByTagName('script')[0]; s.parentNode.insertBefore(ga, s); })();
Iscrizione newsletter Chiudi

Registrati alla Newsletter, per essere sempre aggiornato.

* Campo obbligatorio

Indirizzo Email

*

Nome

Cognome

Tipologia Utente:

*
*
Carta d'Identità Centro Studi 50&Più Chiudi

Dopo i 60 anni un colloquio diventa un miraggio

La Regione, 28-01-2020, p.5

Gli ultra 55enni sono spesso svantaggiati nella ricerca di un posto di lavoro e gli ultra 60enni trovano raramente un impiego. Sono questi in estrema sintesi i risultati di uno studio dell’Università di Losanna (Unil) pubblicato ieri dai giornali del gruppo Tamedia. La questione è di attualità, visto il dibattito sulla controversa rendita ‘ponte’ che – stando alla volontà del Consiglio federale – dovrebbe essere corrisposta ai senza lavoro con più di 60 anni che hanno esaurito il diritto alla disoccupazione. In dicembre il Consiglio degli Stati aveva però deciso di inasprire le condizioni per accedere a tale aiuto. Attualmente in Svizzera le persone con più di 60 anni non beneficiano più spesso della disoccupazione rispetto ai giovani. Ma vanno più sovente in assistenza sociale, poiché non trovano più un impiego. Lo studio – condotto dal professore di scienze sociali dell’Unil Daniel Oesch – conferma insomma la difficile situazione in cui versano le persone più anziane sul mercato del lavoro. Gli ultra 50enni sono inoltre più svantaggiati sul mercato del lavoro rispetto a una persona con un nome straniero. L’indagine conferma pure che più in là con gli anni si viene licenziati, maggiori sono le difficoltà di trovare un impiego. Per le persone licenziate a 35 anni, solo il 5% era rimasto senza lavoro dopo due anni. Tra i 40-50enni tale quota saliva al 12%, mentre per gli ultra 55enni la percentuale si attestava al 28% e tra gli ultra 60enni del 35%. E la quota degli ultra 55enni sarebbe ancora maggiore, senza le proposte di prepensionamento.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

TORNA ALLA PAGINA PRECEDENTE     AGGIUNGI AI PREFERITI     I MIEI PREFERITI
Autore (Cognome Nome)
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2020
Pagine5
LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo2020-01-28
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
FonteLa Regione
Subtitolo in stampaLa Regione, 28-01-2020, p.5
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
Volume
Approfondimenti
Attori
Parole chiave: Lavoro nella terza età