Come è stato sottolineato in occasione dell’ultima Giornata Mondiale del Diabete, il numero di persone con questa malattia in particolare tra le over 50, visto che con un’aspettativa di vita femminile di circa 85 anni e un’età media di ingresso nella menopausa a 52 anni le donne trascorrono 30 anni in questa fase in cui diventa ancora più critico avere buone abitudini che tengano alla larga le alterazioni della glicemia.
La ricerca non ha ancora dimostrato una relazione diretta di causa-effetto fra menopausa e diabete, perciò la fine dell’età fertile non è sinonimo di ammalarsi; tuttavia l’ultimo ciclo mestruale è uno spartiacque, anche perché menopausa e diabete sono entrambe fattori di rischio per la comparsa di altre patologie frequenti delle donne non più giovanissime, come osteoporosi e malattie cardiovascolari.
Le donne in menopausa con diabete di tipo 2 hanno un maggior rischio di fratture, perché la glicemia fuori equilibrio rende il tessuto osseo meno eterogeneo, più mineralizzato alterandone così le capacità meccaniche e di resistenza; allo stesso tempo, la probabilità di eventi cardiovascolari raddoppia perché la menopausa aumenta l’infiammazione a livello dei vasi sanguigni e favorisce l’aterosclerosi, che il diabete potenzia innescando un circolo vizioso che è necessario interrompere.
(Sintesi redatta da: D'Amuri Vincenzo)