Nell'ultimo numero della rivista European Heart Journal, Cheng He, Alexandra Schneider ed il gruppo dell'Institute of Epidemiology dell'Helmholtz Zentrum di Monaco di Baviera hanno analizzato gli effetti dell'innalzamento delle temperature, in particolare notturne, sulle patologie cerebro-vascolari, ictus, emorragie cerebrali ed attacchi ischemici transitori.
Sono stati presi in considerazione i dati di oltre 11.000 pazienti, con età media intorno ai71 anni, ricoverati per le suddette patologie tra il 2006 ed il 2020. Si sono quindi analizzati separatamente due periodi: 2006-2012 e 2013- 2020 per poter vedere se gli eventi cerebrali fossero aumentati in relazione all'incremento delle temperature notturne nei due periodi considerati.
I meccanismi biologici alla base dei danni delle temperature elevate sono molteplici. La disidratazione legata alle alte temperature e all'aumentata sudorazione può portare a un'aumentata viscosità del sangue e quindi a un maggiore rischio di formazione di micro emboli con conseguenti ictus ischemici. Inoltre, un incremento del lavoro cardiaco per aumento della frequenza e della contrattilità, come anche una maggiore espressione dei mediatori dell'infiammazione possono anch'essi aumentare il rischio di trombosi.
(Sintesi redatta da: D'Amuri Vincenzo)