La gestione del dolore: cosa c’è di nuovo nel 2019? In occasione del congresso annuale della SFETD (Société Française d’Etude et Traitement de la Douleur) che si terrà a Strasburgo dal 27 al 29 novembre torniamo a parlare delle soluzioni esistenti per una presa in carico del dolore moderna e innovativa. Molte persone sono costrette a confrontarsi con il dolore tutti i giorni, a volte dalla mattina alla sera: parliamo del dolore cronico, quello che ha ripercussioni sulla vita quotidiana, che ci costringe a una forte utilizzo di farmaci.
Il dolore è diventato un fenomeno sociale sia per il gran numero di persone coinvolte che per l’ importanza della posta in gioco. Inoltre il problema tocca in maniera particolare una fascia di popolazione già vulnerabile, quella più anziana. Il dolore acuto troppo spesso non è ben gestito e deve essere riconosciuto come una malattia vera e propria. Almeno 12 milioni di francesi, cioè un francese su cinque, soffrono di dolore cronico.
Ricordiamo inoltre che il dolore è la prima causa di consultazione del proprio medico di base e dei servizi d’urgenza. Meno del 3% delle persone affette da dolore cronico beneficiano di assistenza presso un centro specializzato. Nel 2001 sono state create in Francia delle strutture (sono 243) per la gestione del dolore cronico, quando questo dura da più mesi e resiste alle cure tradizionali. C’è da considerare che l ’abuso di farmaci oppiacei negli Stati Uniti nel 2008 è stato causa di 15.000 decessi, tre volte di più rispetto al 1999. Oggi la prescrizione di farmaci oppiacei porta spesso a overdose ed è la prima causa di morte accidentale prima degli incidenti stradali uccidendone più dell’eroina e cocaina messe insieme. In Francia la mortalità non raggiunge le cifre statunitensi (dove vengono consumati l'80% degli oppioidi del mondo).
Tuttavia, è necessaria la vigilanza, l’identificazione e l’educazione dei pazienti a rischio utilizzatori di oppiacei a lungo termine, e una attenzione dei medici prescrittori. Il caso della cannabis terapeutica: l’Agence nationale de sécurité du médicament et des produits de santé” ha selezionato per la sperimentazione sulla cannabis terapeutica le seguenti indicazioni:
• Dolore neuropatico refrattario a terapie (farmacologiche o meno) accessibili,
• Alcune forme di epilessia grave e farmaco-resistente,
• Terapia di supporto in oncologia,
• cure palliative,
• Spasticità dolorosa della sclerosi multipla o altre patologie del sistema nervoso centrale.
(Sintesi redatta da: Miuccio Angela)