I nuovi Lea( Livelli essenziali di assistenza) considerano l’assistenza domiciliare un setting privilegiato dell’assistenza territoriale e stabiliscono una nuova articolazione delle risposte di cura: quelle estemporanee, che rispondono a bisogni di bassa complessità, e quelle integrate, a loro volta distinte in tre livelli di intensità in base al tipo di intervento richiesto. L’assistenza domiciliare integrata è un servizio per la gestione a domicilio di interventi sostitutivi dei ricoveri. Sull’ADI ( assistenza domiciliare integrata), le griglie Lea del Ministero della salute sono aggiornate al 2016, ma Italia Longeva, in occasione della realizzazione della sua seconda indagine sull’ “L’assistenza domiciliare in Italia: chi la fa, come si fa e buone pratiche”, ha lavorato su dati provvisori al 2017. Italia Longeva, individuando alcune tendenze evolutive nazionali, sottolinea:
- il progressivo e stabile incremento del numero dei casi presi in carico nelle cure domiciliari vere e proprie (+41% tra il 2014 e il 2017), mentre rimane stabile l’ADI prestazionale ( a bassa complessità);
- la costante crescita del numero di anziani assistiti a domicilio in termini assoluti (+86% nel periodo in questione per gli over 65 e +44% per gli over 75);
- una maggior diffusione di questo servizio fra gli anziani ( la quota di popolazione over 65 curata è passata dall’1,8% del 2014 al 3,2% del 2017).
L’indagine di Italia Longeva,con interviste ad hoc in alcune ASL, ha approfondito alcune caratteristiche organizzative dell’erogazione del servizio nelle regioni. Nella sezione dello studio che riguarda il profilo dell’utenza emerge che predominano quasi ovunque le prese in carico di anziani (in molte ASL rappresentano più del 90% degli assistiti), con un’ incidenza abbastanza elevata degli over 85, che di solito rappresentano tra il 40 e il 50% degli assistiti.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)